161°  settimana


 


Le settimane passate

L'amore
Il gomitolo
La collina
La sedia
I bruchi
Il Principe
Lo scultore
I Boscaioli
La piccola Teresa
Il Violino
S. Michele G.
Le orme
Perché
La carità
Buon Gesù
Bicchiere di latte
Un bambino
Il bambù
Se sei....
il bozzolo
La farfalla
Pace
La scatola
Dilemma
Quello che diamo
Per quei giorni
Guarda meglio
Gli eremiti
Staccarsi dal ramo
Il missionario
Il diavolo
Il professore
Padre e figlio
Il Re e il buffone
Natale
Preghiera
Lui & lei
Mamma guarda
La maestra
Un po' d'argento
Senza pantofole
Non sono in vendita
Mani vuote
La nonna e la Bibbia
Il tesoro non trovato
Re Gerone
La gratitudine
Per chi ha sofferto
Amate i vostri amici
Un uomo
Abbiamo bisogno di te
La telefonata
Il di più
Ho imparato
Perché?
Catechista
Le chiavi del cielo
Rivediamo il mondo
L'esistenza di Dio
Esempi
Fermarsi a riflettere
La fioritura
La pastorella
Il piccolo Michele
Perdono di Assisi
Il maestro indiano
Un attimo
Doni di Dio
Il ragazzo del cd
Quattro candele
L'aragosta
Il non vedente
Il biglietto
Il circolo della rabbia
Gocce di pioggia
I due mercanti
Conto pagato
In spiaggia
In aereo
L'armadio del pane
Il vecchio
Le due donne
E' Natale
Troppo vero
Le cose.....
People
Questo momento
Il fabbro
Il giovane
I 50 €.
La formica
Il giovane ramo
Elisa
Mio figlio..
La croce
Vivi come credi
Buffo....
La rondine
Il gattino
Il fiume
Il serpente
Il dono
Il passerotto
Vendere
Il turista
La dispepsia
La corda
Il cuore
I lupi
Ascoltare
Chi è un amico?
Ho sognato di int....
Dubbio
Ho chiesto a Dio
Incontro
Mille modi
Scommessa
Ho imparato
Il soldato
I biscotti
5 cose
Qualcuno ha detto
Attendere è pregare
La Madre della Carità
Sono pronto
Nostalgie
Storiella indiana
Istruzioni per la vita
L'ospedale del Signore
Il segreto del pastore
Pezzetto di carbone
Il risveglio
Il messaggio
Sii felice ora
La rondine e lo spavent.
L'amico Giuseppe
Il biglietto misterioso
Il capomastro
Il peso della preghiera
Il fabbro
Le piante ammalate
Il samurai
Oggi
Come farsi amici
Continua a pregare
Il Principe arabo
La vera ricchezza
Il ragazzo e le stelle mar.
L'importanza d'ascoltare
Efficacia dell'esempio
Tra moglie e marito
La ruota
Il santo e il topolino
Il ragno distratto
Il pino e il rododendro
e le campane suonarono
L'importante
Le finestre
I semi
Bere e guidare
La piena del fiume

 

   La Redazione


 

E' il concetto per esprimere il nostro lavoro nell'ambito della realtà virtuale, sentendoci più che Volontari Fratelli delle Misericordie.

Buona settimana.....
a cura di: Paolo Diani

 

 

La piena del fiume

 


 

 

C'era una volta un brav'uomo che si chiamava Giuseppe e che abitava in una villetta sulle rive del Tevere. Un mattino di primavera, Giuseppe si accorse che l'acqua del fiume lambiva la porta di casa. Aveva piovuto molto e il Tevere era gonfio di acqua gialla e minacciosa.

            La radio lo spaventò un po'. «Tutti coloro che abitano nelle vicinanze del Tevere devono lasciare le loro abitazioni; sta per arrivare una piena del fiume», ripeteva il Giornale Radio.

            Giuseppe era molto pio e aveva una grande fiducia nel Signore. Così si inginocchiò e cominciò a pregare. «Signore, salvami!». In quel momento sentì una voce proveniente dall'alto. «Non avere paura, Giuseppe! Ci penso io a te!». Era la voce del Signore.

            Giuseppe, pieno di gioia, si rialzò e cominciò a sbrigare le faccende quotidiane, come se niente fosse. Alle undici l'acqua del fiume gli arrivò alle spalle e Giuseppe si rifugiò al piano superiore. Passò una lancia dei pompieri. Uno di essi lo vide e gridò: «Presto, venga via con noi! E’ pericoloso rimanere!». «No. Ho un'assicurazione superiore!», rispose Giuseppe, indicando il cielo.

            Alle quindici, l'acqua era più alta del letto e Giuseppe si rifugiò in soffitta. Passò una barca della Protezione Civile e una voce gridò: «Venga via subito! L'acqua salirà ancora!». Giuseppe rifiutò ostinatamente. "Ho un protettore, io!" rispondeva.

            Alle diciassette e un quarto l'acqua era più alta delle grondaie e Giuseppe salì sul tetto. Passò un gommone della Croce Rossa che cercava gli ultimi da salvare. Invano cercarono di portar via Giuseppe. Lui si attaccò al camino come il caprifoglio ad un albero. «Non ne ho bisogno. Ho chi mi salva, io!».

            L'acqua continuò a salire e alle diciotto meno dieci Giuseppe annegò. Appena si ritrovò in Paradiso, Giuseppe andò su tutte le furie. Si presentò dal Signore e protestò: «Hai detto che pensavi a me? E invece sono bell'e morto!».

            Il Signore lo fissò con il suo sguardo pieno di bontà. «Ma io ho pensato a te, Giuseppe. Ti ho mandato tre barche!!!».

 
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