124°  settimana


 


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Per quei giorni
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La maestra
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Senza pantofole
Non sono in vendita
Mani vuote
La nonna e la Bibbia
Il tesoro non trovato
Re Gerone
La gratitudine
Per chi ha sofferto
Amate i vostri amici
Un uomo
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La telefonata
Il di più
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Perché?
Catechista
Le chiavi del cielo
Rivediamo il mondo
L'esistenza di Dio
Esempi
Fermarsi a riflettere
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Il piccolo Michele
Perdono di Assisi
Il maestro indiano
Un attimo
Doni di Dio
Il ragazzo del cd
Quattro candele
L'aragosta
Il non vedente
Il biglietto
Il circolo della rabbia
Gocce di pioggia
I due mercanti
Conto pagato
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In aereo
L'armadio del pane
Il vecchio
Le due donne
E' Natale
Troppo vero
Le cose.....
People
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Il fabbro
Il giovane
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La formica
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Elisa
Mio figlio..
La croce
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Buffo....
La rondine
Il gattino
Il fiume
Il serpente
Il dono
Il passerotto
Vendere
Il turista
La dispepsia
La corda
Il cuore
I lupi
Ascoltare
Chi è un amico?
Ho sognato di int....
Dubbio
Ho chiesto a Dio
Incontro
Mille modi
Scommessa
Ho imparato
Il soldato
I biscotti
5 cose
Qualcuno ha detto
Attendere è pregare
La Madre della Carità

 

   La Redazione


 

E' il concetto per esprimere il nostro lavoro nell'ambito della realtà virtuale, sentendoci più che Volontari Fratelli delle Misericordie.

Buona settimana.....
a cura di: Paolo Diani

 


La Madre della Carità

 

Pietro Paolo Sensini (Todi 1555 – 1632)

 

     …Quando a notte inoltrata, Maria, sull’asinello, e Giuseppe, che lo tirava per la cavezza, arrivarono a Betlemme, trovarono le strade deserte, le porte chiuse e da per tutto buio. Anche l’Albergo era chiuso; alle finestre nessun lume. Forse perfino l’albergatore era andato a letto e, ben rincalzato far le coperte, rifaceva sognando, il riscontro di cassa.

Tuttavia Giuseppe (sebbene con discrezione, perché sapeva d’esser povero) alzò il battente e bussò. Lungo silenzio. Maria, tremante dal freddo, sentiva il suo Bambino che voleva nascere. Giuseppe la guardò smarrito; poi si fece coraggio e ribussò più forte. L’asinello, arricciando le labbra, fiutava le pietre del selciato; in alto, lungo una striscia azzurra, scintillavano, gelide, quattro o cinque stelle.

A un tratto, nell’interno, un rumore, poi dei passi.. e mezza porta si aprì.
L’albergatore, sulla soglia, tenendo una lanterna in mano, l’alzò, l’abbassò, aguzzò le ciglia sui nuovi clienti; ma non appena si accorse ch’era gente da screditargli il locale, si ritirò, imprecando, e con un tonfo richiuse.
Quell’uomo rispettabile ebbe una immensa progenie. Oggi – dopo venti secoli – la discendenza pagana dell’esercente palestinese gestisce l’albergo del mondo.
E, forse neppure una stalla accoglierebbe Gesù.

Domenico Giuliotti

da “La Fiamma” numero unico della Misericordia di Carmignano del 27 settembre 1953

 

 
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