156°  settimana


 


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Il pino e il rododendro
e le campane suonarono

 

   La Redazione


 

E' il concetto per esprimere il nostro lavoro nell'ambito della realtà virtuale, sentendoci più che Volontari Fratelli delle Misericordie.

Buona settimana.....
a cura di: Paolo Diani

 

 

...e le campane suonarono a festa

 



C'era una volta in una grande città una chiesa davvero bella. Dall'ingresso principale si vedeva a mala pena l'altare che si trovava sul versante opposto. Accanto alla chiesa si ergeva un'imponente torre campanaria così alta che la sua guglia si confondeva con le nubi dei cielo e si poteva vedere soltanto quando il cielo era sereno. Lassù nella torre vi era uno splendido concerto di campane, si diceva fossero le più belle del mondo, ma mai nessuno le aveva sentite suonare. Erano campane speciali. Potevano suonare solo la vigilia di Natale e soltanto quando fosse stato deposto sull'altare il più bel dono al bambino Gesù.

Purtroppo da molti anni non si era avuta un'offerta così preziosa da meritare i rintocchi delle campane. Tuttavia, ogni Natale, la gente si affollava davanti all'altare portando doni preziosi, ma senza ottenere quello che tutti speravano.

In un villaggio abbastanza distante dalla città viveva un ragazzo chiamato Pedro, insieme con il suo fratellino. Avevano sentito parlare delle straordinarie campane e delle offerte che venivano fatte. Per quel Natale avevano deciso di recarsi nella splendida chiesa e di adorare il bambino Gesù. Al mattino della vigilia, all'alba, mentre cadevano i primi fiocchi di neve Pedro e il fratellino si misero in cammino.
Al calar della notte avevano raggiunto la porta della città quando, davanti a loro, scorsero una povera donna che era caduta nella neve, troppo stanca e malata per chiedere aiuto e cercare asilo da qualche parte. Pedro si inginocchiò accanto e cercò di alzarla, ma non vi riuscì. «Non ce la faccio, fratellino - disse Pedro - è troppo pesante. Devi andare in chiesa da solo!». «lo da solo? - esclamò - Ma allora tu non ci sarai alla funzione di Natale». «Non posso fare altrimenti. Guarda il viso di questa povera donna. E' simile a quello della Madonna nella finestra della nostra cappella. Se non l'aiuto io morirà di freddo. Tutti sono andati in chiesa, alla fine della messa porterai qui qualcuno che l'aiuti. Ah, prendi questa monetina è la mia offerta per Gesù bambino. Ora corri!».

Mentre il fratellino correva in chiesa Pedro sbatté gli occhi per trattenere le lacrime di delusione. Nella grande chiesa la funzione di mezzanotte era già iniziata. L'organo suonava e i fedeli cantavano i bellissimi canti natalizi. Ricchi e poveri avanzavano insieme e deponevano la loro offerta sull'altare. Il re percorse la navata e depose tra i doni la sua corona regale. Tutti si eccitavano e pensavano: «Questa volta le campane suoneranno per davvero». Ma dall'alto dei campanile echeggiò soltanto il vento carico di neve.

La processione era terminata e il coro stava per intonare l'inno di chiusura, quando all'improvviso l'organista smise di suonare paralizzato: d'un tratto dalla cima dei campanile era cominciato a diffondersi il dolce suono delle campane. La folla sedeva nella chiesa meravigliata e silenziosa. Poi tutti insieme guardarono verso l'altare per vedere quale bellissimo dono aveva risvegliato finalmente le campane.
Ma non videro altro che il fratellino di Pedro che silenziosamente era scivolato lungo la navata per deporre la monetina di Pedro ai piedi del bambino Gesù. Un piccolo grande dono!



Un giorno Gesù, seduto davanti al tesoro del tempio di Gerusalemme, disse ai suoi discepoli che un'offerta è gradita a Dio non perché è abbondante ma per la disposizione del cuore di chi offre. La vedova che butta gli unici soldi che possiede, il soldino di Pedro offerto a Gesù bambino, sono resi doni «grandi» dal cuore che li ha offerti.
 

 
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