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Racconti e ricordi di servizi

Nuova rubrica di racconti, curata da: Paolo Diani

Esempio e Conforto

8 Dicembre 1928

“Bisogna credere e saper morire per una idea; bisogna credere e sacrificarsi e salire, se occorra, il palco del patibolo per confessare ed affermare l’idea per la quale abbiamo combattuto.

Ho ancora dinanzi agli occhi una immagine pietosa che sembra riassumere, nel terremoto di Avezzano, la tradizione delle Misericordie.

Una squadra di militi stava disseppellendo dalle macerie pochi cadaveri che la sciagura aveva spento e coperto sotto le macerie.

Nell’opera demolitrice due militi vi lasciarono la vita.

La storia ne ha forse dimenticato il nome; ma i nomi oscuri di questi Eroi sono segnati nel libro storico delle Misericordie che non non dimentica. Vorrei che questa immagine fosse nel cuore vostro, o militi, a incitamento e nell’anima vostra, o cittadini, ad esempio e conforto.

La Patria ha bisogno di simili uomini disposti a sacrificarsi, per Lei; la Patria ha bisogno di simili militi usi a morire senza rimpiangere tanto il ciarpame da cui si liberano”.

Dal discorso del Comm. Borri alla riunione delle Misericordie del giugno scorso in Pisa.

Pubblicato su La Misericordia – Organo di propaganda igienica e notiziario della R. Ven. Arcic. Di Misericordia di Pescia  del 8 dicembre 1928.
 

 
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