E' il concetto per esprimere il nostro lavoro nell'ambito della realtà virtuale, sentendoci più che Volontari Fratelli delle Misericordie.

Fratelli di Misericordia,
Volontari e guerra

Appunti e riflessioni di Paolo Diani:

Questa volta non è guerra ma caccia al terrorismo in tutte le sue componenti; quale è il pensiero di noi fratelli della Misericordia su questo argomento?
La fisica ci dice  ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria; nel caso dell’ 11 settembre, è la reazione del mondo islamico ai torti fino qui subiti o la reazione dell’America colpita in casa propria?
Le Sacre Scritture ci dicono non uccidere,  però ci raccontano anche di Caino ed Abele e ci parlano della storia di un popolo errante che cerca una sua patria e che combatte per trovarla e difenderla.
La giustizia ci dice chi sbaglia deve pagare e si deve rieducare.
Le carceri sono piene e si cerca l’amnistia o la riduzione della pena per avere posti nuovi.
L’economia e la strategia del mondo si dibattono per accumulare nuove ricchezze e non può esserci un ricco se non ci sono decine di poveri.
 L’uomo cerca di arrampicarsi sugli specchi per trovare il suo posto e salire un gradino rispetto al suo simile non certo senza calpestarlo.
Viviamo dipendenti dal pensiero di altri: giornalisti, media, maghi, cartomanti, amici degli amici.
Vorremmo intorno a noi l’ovatta e le stanze dorate senza però impegnarci alla loro realizzazione; la nostra giornata di passaggio su questa terra è breve e tutto ci è dovuto, c’è chi deve provvedere.
La guerra è lontana ma, ogni giorno, abbiamo paura che si avvicini anche a noi. Questa volta nell’insicurezza generale ci fa paura l’eco-terrorismo, la possibilità che qualcosa possa accadere anche da noi, ci fa paura la presenza di tanti stranieri sul nostro territorio, molti dei quali stanno facendo quei lavori più umili e pesanti che noi da tempo vogliamo evitare.
Ancora una volta ognuno dei contendenti è l’unto del Signore, ognuno agisce nel nome di Dio.
Ma Dio è Amore, Dio è Padre, è il Dio della Pace e della Giustizia, il Dio della Misericordia e del Perdono; è vero che diverse volte è sceso a combattere a fianco del suo popolo dalla dura cervice per ricordare che non esistono altri dei, ma l’uomo di oggi è ancora una volta attratto dai nuovi idoli, non accetta legacci, si dice libero di agire e di pensare pur essendo succube di altri.
Ad ognuno torna in mente la morte del Cristo sulla Croce ed in modo particolare l’episodio del ladrone pentito, all’ultimo momento, e se lui è stato perdonato e a lui si sono aperte le porte del paradiso, vuoi che all’uomo di oggi non basti l’ultimo momento?  Ma l’uomo di oggi dovrebbe conoscere la via dell’amore, del perdono, del dialogo, della giustizia, della pace; non sapendo quando è l’ultimo momento: state pronti con le cinture ai fianchi e le lucerne accese, poiché non sapete né il giorno né l’ora.
Leggendo i brani dei Vangeli, troviamo che in ogni miracolo sono gli stranieri che vanno a ringraziare per quanto hanno ricevuto, è il lebbroso samaritano che torna da Gesù quando si accorge di essere guarito, è un samaritano che si ferma a soccorrere il ferito sulla strada e lo accompagna alla pensione.
Ancora oggi grazie ai missionari, sono gli stranieri che ringraziano.

Beati gli operatori di Pace perché saranno chiamati figli di Dio.

Questi sono i pensieri che passano nella mia mente su questo problema.
E  ricordo l’accoglienza ai kossovari in Albania, popolo di religione mussulmana che ha sempre ringraziato per quanto ha ricevuto, da noi messaggeri di pace e fratellanza.


 
 
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