Il Webmaster
   La Redazione
 
Brigata dei fratelli presso il tempio monumentale di San Domenico

 

La Storia


 

Dal 1244

Le leggende

Bollettini dal 1900

La Cappa

Giovanni Papini

Le opere d'arte





 


 

 

 

Le Misericordie moderne

dal Bollettino delle Misericordie organo ufficiale della Federazione anno XIII N° 1 gennaio 1924

Le Misericordie antiche nulla hanno da rinnegare, nulla da ricordare con qualche limitazione di elogio, nulla da sorvolare e tanto meno da nascondere nella vita passata, ma è tutta una nobiltà e una gloria dalle origini al tempo moderno, ai nostri anni caratterizzati da un putrido materialismo bestiale dilagante fermato e vinto da un generale movimento spirituale di riscossa.
Le nostre Misericordie restano ferme sul granitico fondamento della carità, di Cristo, senza deviazioni e senza turlupinature e solo in nome della Croce si svilupparono e poi si rafforzarono e si imposero, mirabilmente praticando a beneficio della società, in ogni contingenza di momenti, quello che la Religione insegna e quello che la Patria chiedeva.
Oggi le Misericordie moderne continuano la tradizione invidiabile da ogni associazione per le tanti titoli di benemerenza e per tanta coerenza e fedeltà di principi, mentre purtroppo per molte società contemporanee i principi possono variare come il vento e l'ideale massimo da realizzare può essere la concorrenza.
Le Misericordie moderne sono la continuazione ininterrotta di quelle antiche, associazioni di carità cristiana nel più completo senso della parola, esercizio continuo di amore del prossimo, amore che attraverso l'assistenza del misero corpo mortale tende alla protezione dell'anima immortale, perché l'azione e l'efficacia dell'amore si perfezioni e sublimi nella elevazione fino a Dio.
Su questa fondamentale pietà cristiana di vecchia gloriosa origine, non sulla filantropia contemporanea goffa e ciarliera, le Misericordie utilizzano oggi quanto di più di moderno e di rigorosamente scientifico vi è nella organizzazione di servizi di pronto soccorso e di assistenza immediata ai feriti e agli ammalati.
Scuole di istruzione teorico - pratica ai fratelli che fanno parte delle squadre, mezzi di trasporto i più veloci e i più perfezionati, ambulatori dispensari, servizi di pronta coraggiosa abnegazione in casi di pubbliche calamità, tutto è programma e azione delle Misericordie, le quali così anche tecnicamente mantengono quel primato a cui hanno diritto di non rinunciare. Ed è una soddisfazione dell'animo e una gioia intima averle viste a progredire e bene adattarsi alle esigenze moderne queste nostre Misericordie amate fino dalla nostra infanzia perché le sentivamo amate dal nostri genitori, come le ameranno del nostro stesso amore i nostri figli. ,
Dalle vecchie portantine a braccio d'uomo alla moderna auto - lettiga, dallo austero servizio dei cataletto alla agile squadra dei fratelli in pronto soccorso, dal carro di campagna al getto potente- dell'auto - pompa è tutta una testimonianza di decisa e ferma volontà di compiere ogni bene possibile a vantaggio del prossimo, per amore dei fratelli nel dolce nome di Cristo.
Se domani vi saranno altri mezzi di soccorso le Misericordie li attueranno per le prime, perché non vi è un limite allo zelo della carità, la qua le sa compiere il prodigio di fare scaturire. la moneta necessaria, come sa consigliare di offrire la vita per un ideale che illumina ed entusiasma.
Domani pure le Misericordie saranno più forti anche come forza unita, perché le loro unioni rinsaldano e cementano. La Federazione delle Misericordie esiste moralmente, ma deve esistere anche praticamente. Lo sviluppo e il progresso di una deve essere l'insegnamento e lo stimolo per l'altra, l'attività dell'una deve essere il riflesso del rigoglio di tutte.
Con le forze associate le Misericordie si devono trovare pronte ovunque sul suolo della nostra patria diletta vi possa essere bisogno di uomini che soccorrano, di cuori che confortino, di vite che si immolino nel nome di Colui che tutto donò agli uomini, predicando sempre la pace e creando l'Amore.


Dott. ALFONSO CARLESI