136°  settimana


 


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Il risveglio
Il messaggio
Sii felice ora
La rondine e lo spavent.
L'amico Giuseppe

 

   La Redazione


 

E' il concetto per esprimere il nostro lavoro nell'ambito della realtà virtuale, sentendoci più che Volontari Fratelli delle Misericordie.

Buona settimana.....
a cura di: Paolo Diani

 


L'amico Giuseppe


Giuseppe è il tipo di persona che ti fa piacere odiare:
è sempre di buonumore, ed ha sempre qualcosa di positivo da dire.
Quando qualcuno gli chiede come va, lui risponde "Se andasse meglio di così, sarei due persone!"
È un ottimista.
Se un collega ha un giorno no, Giuseppe riesce sempre a fargli vedere il lato positivo della situazione.
Vederlo mi incuriosiva e così un giorno gli dissi:
Io non capisco, non è possibile essere ottimisti ogni giorno, come fai?
Giuseppe mi rispose:
Ogni giorno mi sveglio e mi dico, oggi avrò due possibilità. Posso scegliere di essere di buon umore o posso scegliere di essere di cattivo umore.
E scelgo di essere di buon umore.
Quando qualcosa di brutto mi succede io posso scegliere di essere una vittima o di imparare da ciò.
Ed io scelgo di imparare.
Ogni volta che qualcuno viene da me a lamentarsi per qualcosa, io posso scegliere di accettare le lamentele, o posso scegliere di aiutarlo a vedere il lato positivo della vita.
Ed io scelgo il lato positivo della vita.
Ma non è sempre così facile - gli dissi.
Si, lo è – disse Giuseppe - la vita è tutta una questione di scelte.
Quando tagli via tutto ciò che non conta, è tutta una questione di scelte.
Sta a te scegliere come reagire alle situazioni, sta a te decidere come lasciare che gli altri influenzino il tuo umore. Tu scegli se essere di buon umore o di cattivo umore. Alla fine sei tu a decidere come vivere la tua vita.

Dopo quella conversazione ci perdemmo di vista perché io cambiai lavoro, ma spesso mi ritrovai a pensare alle sue parole, quando dovevo fare una scelta nella mia vita, invece di reagire agli eventi.
Ho saputo che Giuseppe aveva avuto un brutto incidente sul lavoro, era caduto da 18 metri di altezza, e dopo 18 ore di sala operatoria fu rilasciato dall'ospedale con una piastra d'acciaio nella schiena.
Sono andato a trovarlo e gli ho chiesto come si sentisse:
Se stessi meglio sarei due persone - mi rispose - vuoi vedere le mie cicatrici?
Ma come fai ad essere così positivo dopo quello che ti è successo?
Mentre stavo cadendo, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata la mia bimba. Poi mentre giacevo per terra, mi sono detto che potevo scegliere di vivere o di morire. Ed ho scelto di vivere.
Ma non hai mai avuto paura?
Si, quando mi hanno portato in ospedale ed ho visto l'espressione sul viso dei medici e dei dottori, ho avuto paura, perché era come se guardassero ad un uomo morto. Poi un'infermiera mi ha chiesto se avessi allergie, ed io risposi SI. Tutti mi guardarono, ed io urlai: sono allergico alla gravità!.

Tutti scoppiarono a ridere, ed io dissi:
Ed ora operatemi da uomo vivo, non come se fossi già morto.

Giuseppe mi ha insegnato che ogni giorno abbiamo la possibilità di scegliere di vivere la vita pienamente.

Quindi è inutile preoccuparsi sempre per il domani, perché ogni giorno ha i suoi problemi su cui scegliere di vivere, e domani penseremo ai problemi di domani.

Dopo tutto, oggi è il domani di cui ti preoccupavi ieri.

Vivi pienamente ogni giorno, ogni respiro, e, soprattutto, ogni amico.
 

 
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