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               Si
              fece una gran festa alla corte del re, per celebrare il suo
              ingresso nella città capitale. Il re riceveva nel salone delle feste i doni e gli omaggi. Erano tutti doni preziosi: armi cesellate, coppe d’argento,
              tessuti di broccato ricamato d’oro.
 Il corteo dei donatori stava esaurendosi, quando apparve, zoppicando e appoggiandosi pesantemente ad un bastone,
              una vecchia contadina con i pesanti zoccoli di legno. In silenzio trasse dalla gerla un pacchetto accuratamente avvolto
              in un telo.
 Uno scoppio di risate accompagnò il movimento della donna
 che depose ai piedi del trono una matassa di lana bianca,
 ricavata dalle due pecore che erano tutta la sua fortuna e filata
              nelle lunghe sere d’inverno.
 Senza una parola, il re si inchinò dignitosamente poi diede il
              segnale di incominciare la festa mentre l’anziana contadina
              attraversava lentamente la sala, scorticata dalle occhiate beffarde dei cortigiani.
 Riprese penosamente il suo lungo cammino, di notte per tornare
              alla sua baita costruita nella foresta reale dove fino a quel momento la sua
              presenza era stata tollerata.
 Ma quando arrivò in vista della sua casa si fermò invasa dal
              panico. La baita era circondata dai soldati del re.
 Stavano piantando dei picchetti tutt’intorno alla povera
              abitazione, e sui paletti stendevano il filo di lana bianca.
 "Mio Dio", pensò la povera donna, con il cuore piccolo
              piccolo, "il re si è offeso per il mio dono... Le guardie mi
              arresteranno e mi porteranno in prigione...".
 Quando la vide, il comandante delle guardie si inchinò
              cortesemente e disse: "Signora, per ordine del nostro buon
              re, tutta la terra che può essere circondata dal vostro filo di
              lana d’ora in poi vi appartiene".
 Il perimetro della sua nuova proprietà corrispondeva esattamente
              alla lunghezza della sua matassa di lana.
 Aveva ricevuto con la stessa misura con cui aveva donato.
 Tutto il bene, dunque, che possiamo fare a qualunque essere umano,
              facciamolo subito. Non rimandiamo a più tardi,
 né trascuriamolo poiché non passeremo nel mondo due volte. Nella
              vita si riceve sempre con la stessa misura con cui si ha donato...
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