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Giovanni Papini



 



Libia

(Jamahiriya al-‘Arabiya al-Libiya ash-sha ‘biya al-ishtirakiya), stato dell'Africa settentrionale, comprendente, oltre alla regione del Fezzan, le ex colonie italiane di Tripolitania e Cirenaica.
 

 

 


Le prime Consorelle istituite in terra d'Africa

 Le Misericordie in Libia e Cirenaica

Unione Federativa
DELLE MISERICORDIE


Lucca, 10 Aprile 1912
 

Non appena l'Italia nostra, col valore e col sangue dei suoi prodi, ebbe occupato le terre della Libia, nel cuore dei nostri sodalizi si fece sentire il desiderio di propagare in quei luoghi le opere del loro istituto.
La Misericordia di Pistoia ebbe per la prima il coraggio di formulare le sue proposte in modo concreto su questo argomento ed il suo Magistrato propose che una squadra dei nostri Confrati, a spese dei sodalizi federati, venisse costituita a Tripoli. Il  Magistrato Federale non poté che far plauso a questa idea ma dovette capitolare, suo malgrado, di fronte alle difficoltà che sorgevano dal lato economico perché le singole associazioni nostre, con i loro modesti bilanci spesso male adeguati ai bisogni locali, non avrebbero potuto assumere un impegno di tal natura. Si trattava infatti di una forte spesa d'impianto e di un altra, non meno considerevole, occorrente per mantenere a lungo in quei luoghi una squadra in attività di servizio. Restava il pio desiderio e la nobile iniziativa in attesa di eventi più propizi.
Ma Dio che, nei suoi consigli, moltiplica le opere della sua misericordia suscitò questi eventi, in modo dall'accorger nostro scisso, aprendo nuove vie a questa manifestazione della sua carità. Egli dispose che in Cirenaica si trovasse nel decorso febbraio un giovane di molta mente e di molto cuore, apostolo benemerito dei sodalizi nostri, il dott. Augusto Ghidộli di Siena. A lui mandò il buon pensiero mentre sulla porta di un bazar egli vedeva passare una povera bara portata da quattro Arabi cialtroni. Egli si ricordò in quel momento delle istituzioni nostre e pensò alla massima utilità che queste avrebbero apportato in quei luoghi, come elementi di progresso civile; vi pensò maggiormente vedendo trasportare i poveri infermi e feriti, militari e borghesi, sopra carrozze sgangherate, tormentati dal sobbalzo delle ruote, molestati dalle mosche, dal vento sabbioso e da tutte le intemperie del clima e del  luogo. Il Ghidộli aprì l'animo suo al P. Cristoforo Flocchini minorita Superiore della Missione Cattolica di Bengasi. Il P. Flocchini intuì subito la santa idea e si pose coraggiosamente all' opera per attuarla. Il nostro Ghidộli dette pel primo a questo scopo la sua generosa oblazione. Questo avveniva il 2 di Febbraio. Il 1 di Marzo la Misericordia a Bengasi era costituita sotto la presidenza onoraria del Generale D' Amico e la presidenza effettiva del P. Flocchini. Questi, con la mediazione del Ghidộli, mi trasmetteva, ai primi di Aprile, gli atti costitutivi della nuova associazione con l'elenco degli ascritti e delle ascritte. Io mi affrettavo a rispondergli congratulandomi con lui per questa santa iniziativa ed era per me un argomento di massima consolazione l’ascrivere alla nostra Unione Federativa la prima consorella istituita sulle terre dell'Africa. Aggiungo che il P. Flocchini ha promesso di adoperarsi perché una tale iniziativa si svolga anche a Tripoli e ho ferma speranza che Dio benedirà l’opera sua.
Così le nostre prime associazioni sorelle nascono sul territorio della Libia come opera di rigenerazione e di progresso cristiano e civile.
Nascono povere come in tempi più o meno antichi e in tempi moderni nacquero e nascono anche tra noi. A noi spetta pertanto, per amore della fede e della patria, il coadiuvarle con tutti i mezzi che sono a nostra disposizione. Tutto là può giovare; anche ciò che a noi apparisce superfluo; materiale sanitario e mortuario, oggetti di medicazione, biancheria, utensili per mutazione di letto degli infermi, suppellettili d'ogni sorta delle quali per avventura si abbia sovrabbondanza, offerte in danaro ….    tutto! E tutto ciò può essere spedito alla sede della Federazione e di tutto sarà tenuto un conto esattissi­mo ed io, previo gli accordi col dott. Ghidộli, ne curerò la spedizione e la eroga­zione. Vorrei che nessuno negasse a quest' opera il suo contributo (sia pure modesto e proporzionato ai mezzi di ciascuna istituzione) perché questi doni hanno un alto significato morale; sono cioè la duplice affermazione della carità di Dio e della patria. In questo concetto faccio dunque un appello al buon volere delle Misericordie federate ed ho speranza di non farlo invano.

C. SARDI, Presidente

                                                                            Lucca, Tip. Baroni


 
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