Pietà Vera

(Dal Bollettino delle Associazioni di Misericordia anno V n° 5 1908)

La grande maggioranza delle nostre Associazioni, oltre lo scopo di alleviare le sofferenze degli infermi, di sussidiare gli indigenti, di provvedere al trasporto dei defunti e procurare loro degna sepoltura; ha pure quello di suffragarne le anime, specialmente se appartengono ai nostri sodalizi. Per questa ragione ritengo che le brevi considerazioni che sono per fare siano assai acconce per il nostro giornale.

Già da tempo è invalso l’uso di coprire di fiore le bare e inghirlandare i carri che servono al trasporto dei defunti, e di fiori coprir le loro tombe nei cimiteri, e ciò molte volte con tale spreco di danaro che sarebbe molto meglio speso in opere di beneficenza o di culto a suffragio dei medesimi.

Nella Svizzera , e più specialmente a Berna, si è costituita una società contro questo abuso di fiori, osservando che questi sono simbolo di gioia e non di dolore; e che per di più sono contrari alle regole liturgiche. Anche da noi comincia qualcuno a seguirne l’esempio e si legge di tanto in tanto sugli avvisi di morte che per espressa volontà del defunto la famiglia non accetta fiori.

Un tempo si mandavano fiori ai funerali degl’innocenti bambini e delle donzelle; per rallegrarsi, nel primo caso, di un’anima volata in paradiso, e nel secondo quasi per festeggiare lo sposalizio della vergine cristiana collo sposo celeste; ma oggigiorno non si fanno più distinzioni tra giovani e vecchi fra celibi e coniugati, tra innocenti fanciulli e madri, padri, e individui la cui vita fu causa di molte innovazioni e che meriterebbero ben altro che corone di fiori; ed anzi non è raro il caso abbondino i fiori ove minore è il merito.

Siccome poi l’invio di una bella ghirlanda, ricca d’esotiche felci palme e orchidee, desta l’ammirazione del pubblico; qualche volta l’amico, il parente o l’ammiratore del defunto si serve di questo pretesto per richiamare sopra il suo nome od illustre casato, indicato sul bel nastro di seta luccicante per frange e lettere dorate, e l’onore del defunto resta in seconda linea.

Ah! Se tornasse il vero spirito cristiano son certo che diminuirebbero i fiori e crescerebbero i suffragi e le opere di vera pietà. Se invece di spendere somme vistose per centinaia di lire per fiori e ghirlande s’intrecciassero piuttosto ghirlande e mazzi di preghiere e d’opere caritatevoli a loro suffragio quanto maggior vantaggio ne ricaverebbero le anime dei defunti?

Già in qualche città si fa strada la pia costumanza di mandare alla famiglia del defunto cartoline abbrunate con offerte di suffragi, in luogo di tanti fiori e molte volte leggiamo, con soddisfazione, che in circostanze di lutti di famiglie, sono state elargite somme, anche considerevoli, a vantaggio di qualche umanitaria e benefica istituzione.

Se queste buone pratiche andranno estendendosi ed è sperabile nelle famiglie davvero cattoliche, ciò risulterà a maggior gloria di Dio, a vantaggio di coloro che con questo mezzo non soltanto saranno onorati; ma anche aiutati, e a beneficio della umanità.

D. Mario
 

 
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